Smac, in un mese 132 accessi

cliniche, San Pietro, ingresso
Il servizio, avviato il 5 giugno, ha preso in carico 112 donne. Attivato il numero verde 800 55 99 88 che consente un immediato contatto con la struttura che ha sede al piano terra del palazzo Clemente. Importante il ruolo delle infermiere case manager

Sassari 21 luglio 2017 – Rappresenta il punto di partenza attraverso il quale, dopo l'approvazione dell'atto aziendale, arrivare all'istituzione della breast unit. È il percorso terapeutico-diagnostico assistenziale di senologia aziendale che, istituito dall'Azienda ospedaliero universitaria a febbraio, il 5 giugno scorso è entrato in funzione. Il percorso trova origine in un percorso di presa in carico delle donne colpite da tumore al seno avviato a Sassari da anni. È stato realizzato, così, per garantire un’assistenza multidisciplinare adeguata alle donne affette da patologia mammaria, dalla diagnosi alle terapie mediche e chirurgiche, la riabilitazione, sino al supporto psicologico.

Il percorso ha preso il nome di Smac, senologia multidisciplinare aziendale coordinata, e vede quali responsabili del percorso il professore Alberto Porcu, direttore dell'unità operativa complessa di “Chirurgia generale”, e il dottore Antonio Pazzola, direttore dell'unità operativa complessa di “Oncologia medica”. La Smac ha trovato subito sede al piano terra del palazzo Clemente, nei locali della Senologia radiologica. Di recente è stata aggiudicata la gara che consentirà la fornitura degli arredi per l'ambulatorio. Con una spesa di poco superiore ai 16 mila euro, saranno acquistati armadi, mobili, sedie, poltrone e divanetti per l'attesa, scrivanie e ancora un lettino da visita, carrelli per le medicazioni e lampade da visita.

Il percorso e il mese di attività è stato presentato questa mattina nella sala riunioni della direzione strategica dell'Aou di Sassari alla presenza dell'assessore regionale della Sanità Luigi Arru. A illustrare il nuovo servizio sono stati il direttore generale dell'Aou Sassari Antonio D'Urso, i responsabili del percorso diagnostico terapeutico assistentenziale Alberto Porcu, direttore della clinica Chirurgica, e Antonio Pazzola, direttore dell'Oncologia, quindi della coordinatrice infermieristica Maria Corongiu.


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«Si tratta di un argomento molto sentito dalle donne a Sassari – ha sottolineato il direttore generale – che ha visto molte associazioni e gruppi di donne chiedere l'attivazione della breast unit. È nostra intenzione inserire la struttura nell'atto aziendale – ha detto ancora – questo perché Sassari ha iniziato da anni un percorso di presa in carico delle donne colpite da tumore al seno. La breast unit, allora, diventa il luogo fisico in cui si danno risposte alle pazienti». Il direttore quindi ha voluto ringraziare da una parte i professionisti che da subito si sono messi a disposizione per il funzionamento del percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale e, dall'altra, le associazioni delle donne. «La Smac – ha chiuso Antonio D'Urso – è nata anche dal confronto con le associazioni che ci hanno aiutato e condiviso il percorso e il metodo».

Un percorso che nei primi mesi del 2017, dal momento della sua istituzione, ha fatto registrare, è stato detto da Alberto Porcu, un aumento dell'attività del 20 per cento rispetto allo stesso periodo del 2016, con un incremento anche del numero delle donne che si sono rivolte al servizio.
Un servizio che, ha messo in evidenza Antonio Pazzola, si basa sulla stretta collaborazione tra i professionisti che si muovono come una squadra multidisciplinare, in un lavoro collegiale.
Un sistema che vede le infermiere case manager svolgere un ruolo di notevole importanza, ha spiegato Maria Corongiu, e accompagnare le donne dall'inizio sino alla conclusione del percorso.
Un servizio che è stato fatto testare dallo stesso assessorato, in maniera anonima, ottenendo una valutazione positiva, in modo particolare per l'accoglienza da parte delle infermiere.
«Si tratta di un impegno che avevamo preso con le donne di Sassari e con i cittadini della Sardegna in generale – ha detto l'assessore regionale della Sanità – E allora, riuscire a cambiare l'atteggiamento degli operatori verso i cittadini è un momento straordinario, è un momento di riforma. E la Smac è il primo esempio di riforma e rappresenta un modello che mette al centro la donna, seguita da una equipe multidisciplinare che prende in carico i bisogni del cittadino e lo accompagna lungo il percorso. Un modello di lavoro, di gestione delle risorse e della formazione che vorremmo estendere anche ad altre realtà», ha chiuso Luigi Arru.

UN MESE DI ATTIVITÀ. Sono 132 le donne che, in questo mese di attivazione, dal 5 giugno a 4 luglio, si sono rivolte al servizio.
Sul totale delle donne che si sono rivolte alla Smac, 112 sono state quelle prese in carico dalla struttura, 14 quelle inserite in altri percorsi adeguati mentre sono 6 le donne che hanno fatto richiesta di accesso e che, per intraprendere il percorso, dovranno presentare l'impegnativa del medico curante.
Dei 132 accessi, 78 erano pazienti sintomatiche, 5 erano seguite dalla Senologia radiologica, 4 provenivano dallo screening territoriale, 3 sono state, invece, inviate alla struttura territoriale per lo screening mammografico, 1 è stata inviata al centro unico di prenotazione per fissare una visita mammografica, 35 (follow up) erano pazienti con diagnosi di carcinoma mammario già seguite dalle strutture ospedaliere, 1 era una paziente asintomatica, 4 provenivano da altre strutture del territorio e 1 era una paziente con familiarità e, come tale, considerata ad alto rischio.

Dai dati si ricava, inoltre, che 86 pazienti, pari al 65,15 per cento, hanno utilizzato il numero verde per accedere alla struttura mentre 46 pazienti, il 34,85 per cento, hanno preferito l'accesso diretto.

COME SI ACCEDE ALLA SMAC E IL NUMERO VERDE. Per accedere al percorso è necessario una impegnativa del medico curante, nella quale dovranno essere indicati la richiesta di visita senologica o esame strumentale e il quesito diagnostico.
Le utenti possono prenotare un appuntamento con una telefonata al numero verde dedicato 800 55 99 88, attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 8,30 alle ore 11,30 e il martedì e giovedì dalle ore 15 alle ore 17. Possono anche rivolgersi direttamente al “front office”, al piano terra del palazzo Clemente in viale San Pietro, nei locali della Senologia Radiologica. Lo sportello è aperto al pubblico, dal lunedì al venerdì, dalle ore 11,30 alle ore 13. Le donne, inoltre, possono prenotare via e-mail, scrivendo all’indirizzo smac@aousassari.it. È prevista una risposta entro 48 ore dal ricevimento della richiesta nei giorni feriali.

CHI PUÒ ACCEDERE AL PERCORSO. Possono accedere al percorso senologico avviato dall'Aou di Sassari le pazienti sintomatiche che fanno la richiesta tramite il numero verde, il front office, la mail. Quindi le pazienti sintomatiche provenienti dallo Screening che devono completare l’iter diagnostico (I e II livello) e, ancora, le pazienti sintomatiche provenienti dalla Senologia clinica territoriale.

Le pazienti asintomatiche, nella fascia di età compresa nel programma screening (50-69 anni), dovranno rivolgersi al Centro Screening Ats, chiamando il numero verde 800 66 33 55. Le pazienti asintomatiche che, invece, si trovano nella fascia di età non compresa nel programma screening dovranno rivolgersi al Centro unico di prenotazione, chiamando il numero 1533.

INFERMIERE CASE MANAGER. Sono il primo punto di riferimento delle donne che si rivolgono alla Smac. Le infermiere case manager rappresentano il supporto costante alle pazienti per tutta la durata del percorso.
Si occupano, infatti, dell'accettazione della paziente, dell'acquisizione della documentazione, dell'inserimento dei dati delle pazienti nella piattaforma informatica dedicata, della prenotazione degli esami specialistici, delle visite di controllo.
Le infermiere case manager, inoltre, svolgono l'importante attività di supporto all'attività ambulatoriale degli specialisti.

IL PERCORSO DIAGNOSTICO. Il percorso prevede l'attivazione di indagini di primo livello, di secondo livello e l'intervento del team multidisciplinare.
Nel caso di indagini di primo livello possono esserci tempistiche differenti a seconda dei criteri di priorità. Da una parte possono esserci condizioni che richiedono una valutazione clinica o un intervento diagnostico prioritario. Dall'altra condizioni che richiedono una valutazione o una rivalutazione clinica e diagnostica non urgente. Quindi ancora possono essere presenti condizioni che non richiedono una valutazione urgente ma controlli di routine.
Il ricorso alle indagini di secondo livello – non invasive o invasive – è guidato dal grado di sospetto mammografico o ecografico. Si cerca di garantire l'accesso a queste indagini entro sette giorni dal momento della richiesta di consulenza, salvo diversa motivata valutazione dello specialista.
Se le indagini di secondo livello evidenziano un tumore alla mammella o un caso sospetto, il team multidisciplinare concorda il piano terapeutico. Il team è composto da: chirurgo senologo, chirurgo plastico, oncologo, anatomopatologo, radiologo, radioterapista, medico nucleare, psicologo, fisiatra e infermiera case manager.

RICOVERO E PERCORSO ONCOLOGICO. La paziente con diagnosi di carcinoma mammario viene avviata al percorso oncologico che può prevedere una strategia terapeutica chirurgica, chemioterapica o ormonoterapica primaria o non più suscettibile di intervento chirurgico (radioterapia).
A tutte le pazienti è garantito lo screening psicologico e l'inserimento nel percorso terapeutico riabilitativo.

FOLLOW UP. Tutte le donne con diagnosi di carcinoma mammario continueranno a essere seguite all'interno del percorso senologico per almeno cinque anni, con calendarizzazione personalizzata delle visite e degli esami strumentali, in base alle caratteristiche della patologia.
Gli appuntamenti saranno fissati dalla infermiera case manager, in base alle prescrizioni degli specialisti.

SISTEMA INFORMATIVO. L'azienda ha sviluppato un sistema per la gestione degli accessi e la registrazione delle tappe principali del percorso del paziente. Il sistema sarà migliorato e arricchito, con l'obiettivo di realizzare una piattaforma multidisciplinare di supporto e di monitoraggio delle attività.

Da segnalare, infine, che con un recente progetto finalizzato alla riduzione delle liste d’attesa mediante prestazioni aggiuntive, dal 19 maggio al 30 giugno sono stati eseguiti 41 interventi chirurgici su donne colpite da tumore al seno. Un risultato che – viene sottolineato dal coordinatore del blocco operatorio Pierpaolo Terragni – potrà portare all’abbattimento delle liste d’attesa entro la fine dell’estate.