Una bilancia tecnologica in ricordo di Chiara

La donazione in ricordo di Chiara


Una giovane coppia dona anche tre apparecchi per aerosol al reparto di Pediatria infettivi.


Sassari 14 dicembre 2018 – Una bilancia tecnologica per pesare i bambini, misurare l'altezza e le fasi della crescita, poi tre apparecchi per l'aerosol che potranno essere utilizzati per le terapie dei bimbi con patologie respiratorie: sono le apparecchiature donate nei giorni scorsi alla Pediatria infettivi dell'Aou di Sassari. Un gesto di grande solidarietà fatto da due genitori, Roberto e Denise, per ricordare la loro piccola Chiara la cui storia ha toccato il cuore di tanti medici e infermieri della Pediatria infettivi di Sassari, e non solo.

La storia della piccola Chiara è la storia di una piccola guerriera, volata in cielo a quasi due anni, dopo aver lottato, sin dalla nascita, contro una rarissima malattia, una immunodeficienza primitiva combinata grave. La piccola, infatti, è nata senza timo, una importante ghiandola del sistema linfatico che permette la maturazione dei linfociti T, globuli bianchi che hanno un ruolo fondamentale nel sistema immunitario dell'uomo. E quello della bambina, in questo caso, risultava fortemente compromesso, con l'organismo incapace di difendersi da agenti infettivi, anche quelli che possono risultare innocui per i soggetti sani.

Nei giorni scorsi alla consegna delle apparecchiature erano presenti il direttore della Pediatria professor Roberto Antonucci, la coordinatrice del reparto di Pediatria infettivi Clara Sabino e il cappellano delle cliniche don Paolo che ha benedetto bilancia e aerosol.

Un dono importante quello che la giovane coppia ha voluto fare alla struttura di viale San Pietro. Un gesto che arricchisce la dotazione del reparto, che ogni anno ospita centinaia di bambini con varie patologie, ma soprattutto un segno di solidarietà verso gli altri bambini che Roberto e Denise hanno voluto fare nel ricordo di Chiara.

LA STORIA. E durante la cerimonia di consegna, a raccontare la storia della piccola è stato il padre Roberto che, con delicatezza, con grande sensibilità ha ripercorso quei mesi che, dopo la gioia della nascita, sono stati caratterizzati dall'ansia e dalla preoccupazione per la salute della bambina.

Sin dalla nascita la piccola ha manifestato la gravità della patologia e dopo i primi giorni trascorsi nella Neonatologia sassarese, è stata trasferita all'“Ospedale del Bambino” degli Spedali Civili di Brescia che in Italia rappresenta il centro di riferimento per il trapianto di midollo osseo pediatrico. È qui che ha ricevuto le cure mirate che a gennaio 2017 le hanno permesso di volare a Londra, al Great Ormond Street Hospital, per un intervento di trapianto di timo, il primo in Europa su una neonata. Dopo l'operazione, il ritorno a Brescia propedeutico al suo rientro a casa dove, ad aspettarla, c'erano i nonni e i suoi due fratellini. Per lei la guerra contro la malattia, però, non si è mai chiusa. Le battaglie contro le infezioni sono state all'ordine del giorno e i viaggi a Londra per i controlli e le terapie una necessità. Sino all'ultimo. «Quando ci siamo resi conto che le sue condizioni peggioravano – racconta il padre Roberto – abbiamo deciso di tornare a casa. Volevamo che passasse i suoi ultimi istanti con tutta la sua famiglia». In questa fase la clinica Pediatrica, con il reparto Infettivi, si è organizzata e ha messo a disposizione il personale e un'area al primo piano, perché per la piccola era necessaria una zona riservata. È qui che la piccola si è spenta, a settembre scorso, circondata dall'amore dei genitori, dall'affetto della sua famiglia e dalle cure del personale sanitario sassarese che al piccolo angelo si è legato.

Un legame, quello con il reparto di Pediatria infettivi e il personale, che la coppia ha mantenuto attivo e con questo gesto, dedicato a tutti i bambini, ha voluto rinnovare.