Aou e Assl unite contro l'epatite C

Vaccinazione_libera da Pixabay_com

Firmato un protocollo per le attività di eradicazione delle infezioni da HCV che saranno eseguite dalle Malattie Infettive e dal SerD.

Sassari 18 giugno 2019 - È stato siglato nei giorni scorsi il protocollo d’intesa per l’avvio delle attività di eradicazione delle infezioni da epatite C (HCV). Il Servizio Dipendenze della Assl Sassari e la Struttura Complessa di Malattie Infettive dell’Aou Sassari lavoreranno insieme, nel corso del prossimo triennio, per migliorare la gestione clinica delle patologie infettive correlate all’uso di sostanze stupefacenti con specifico riferimento alle infezioni virali da HCV.

Accanto al Serd nella lotta all'eradicazione del virus dell'epatite C c'è l'unità operativa complessa di Malattie infettive diretta dal professor Sergio Babudieri.
«Oggi – spiega il direttore della clinica – il problema è quello del sommerso, di chi non sa di aver contratto l'epatite C o di chi, pur sapendolo, non fa riferimento a una struttura specializzata che li segua. Molti di questi potrebbero essere tra i pazienti seguiti all'interno dei Serd».

«L'obiettivo, allora, – prosegue Sergio Babudieri – è quello di fare uno screening su questi pazienti. Potremo utilizzare i database messi a disposizione dei Servizi per le dipendenze». Nell'ambito di questa attività, Malattie infettive potrà sfruttare la convenzione con la Scuola di specializzazione e allargare la rete formativa anche nei Serd del Nord-Ovest Sardegna, cioè quelli di Sassari, Alghero e Ozieri.

E proprio in questi tre centri, dove gravitano circa 1200 pazienti, gli specialisti hanno considerato che oltre il 60 per cento potrebbe aver contratto l'epatite C.

Dal 2015 Malattie infettive, assieme alle altre strutture componenti l'Uniep dell'Aou, Medicina interna con Franco Bandiera, Gastroenterologia con Salvatore Zaru e Patologia Medica con Giovanni Garrucciu, fa parte della task force regionale che ha iniziato ad affrontare il problema.
«Secondo una stima del 2017 – afferma la professoressa Ivana Maida – attraverso i dati regionali sono circa 45mila in Sardegna i pazienti affetti da HCV e di questi, almeno 30mila, hanno l'epatite cronica. Se l'idea era quella di raggiungere almeno 4 mila pazienti, con le forze messe in campo a livello regionale, si è riusciti a rispettare i programmi. Soltanto qui a Sassari siamo riusciti a intercettare 1728 pazienti».

Il progetto durerà tre anni e punterà, almeno, a ridurre l'incidenza del 90 per cento, con un trattamento generalizzato di tutte le categorie a rischio. «Il nostro obiettivo – aggiunge Ivana Maida – è quello di andare in loco, reclutare il potenziale paziente, fare la diagnosi e sottoporlo al trattamento. Consideriamo, infatti, che un soggetto colpito da virus dell'epatite C si stima che possa contagiare altre 20 persone. Ecco perché è importante intervenire».