Aggressione in pronto soccorso, le azioni dell'Aou di Sassari

Pronto soccorso nuovi percorsi

Dal 2017 a oggi sono state messe in campo attività che hanno puntato alla sicurezza, a partire dalla ristrutturazione dei locali all'adozione di un protocollo contro le aggressioni.

SASSARI 14 settembre 2019 – «Siamo dispiaciuti e siamo vicini ai nostri due infermieri che, nei giorni scorsi, sono rimasti feriti dopo l'aggressione in pronto soccorso. Auguriamo loro una pronta guarigione. Si tratta di episodi che vanno contrastati e affrontati con decisione e per i quali abbiamo messo in campo un sistema di monitoraggio e stiamo predisponendo azioni di prevenzione, contenimento a tutela degli operatori». Sono le parole del direttore generale dell'Aou di Sassari, Nicolò Orrù, che commenta l'episodio avvenuto nella notte tra il 12 e il 13 settembre nella struttura al piano terra del Santissima Annunziata.

Secondo le informazioni a disposizione del direttore del pronto soccorso, Mario Oppes, «il primo infermiere sarebbe stato percosso dall’accompagnatore del paziente, mentre la seconda infermiera avrebbe riportato lesioni a causa di percosse da parte del paziente agitato. Entrambi, al momento, sono in infortunio sul lavoro per 8 giorni. Risulta che sia stata sporta denuncia ai carabinieri che sono intervenuti sul posto. Si tratta di una situazione che – aggiunge Mario Oppes – inevitabilmente porta a un peggioramento della qualità del servizio del pronto soccorso, perché costringe a operare con un numero ridotto di personale». L'aggressione è avvenuta nel triage, nonostante la presenza del vigilante, mentre il posto di polizia è attivo soltanto nelle ore diurne.

L'Azienda già da luglio ha approvato un protocollo contro le aggressioni agli operatori, con l'obiettivo di contenere gli atti di maltrattamento e mettere in campo procedure e misure, sia organizzative sia strutturali, per ridurre il rischio di comportamenti aggressivi nei riguardi del personale in servizio.

Alla base della scelta ci sono i casi di aggressione come quello avvenuto la scorsa notte, oltre a quelle verbali, da parte di utenti in generale, quindi pazienti e familiari dei pazienti. «Era necessario, pertanto, – riprende Nicolò Orrù – avviare una procedura e prevedere delle attività di prevenzione e monitoraggio, così come richiesto da un'apposita raccomandazione del ministero della Salute sulla prevenzione degli atti di violenza contro gli operatori che rappresentano veri e propri eventi sentinella e che richiedono l'adozione di opportune iniziative di protezione e prevenzione».

«In Aou nessuna area può essere considerata a rischio zero – prosegue il direttore generale – ecco perché la procedura è estasa a tutte le strutture aziendali, con priorità per quei reparti che vengono considerati a rischio elevato. Tra i più sensibili, oltre le strutture psichiatriche, le sale d'attesa e, in generale, tutte le unità operative di degenza, c'è proprio il Pronto soccorso. Si tenga presente che, però, purtroppo le aggressioni sono anche impreviste e imprevedibili».

Nel 2017, intanto, proprio per garantire maggiore sicurezza, anche a seguito di due aggressioni agli infermieri avvenute nel corso di quell'anno, l'accettazione del pronto soccorso ad agosto aveva già un nuovo aspetto. Dopo la demolizione del bancone in muratura era stato installato un nuovo bancone in acciaio dotato di vetri antisfondamento, per garantire maggiore protezione agli operatori. A rafforzare il senso di sicurezza, nella sala d'attesa difronte all'attuale triage, inoltre, da giugno 2017 è presente anche una guardia giurata.

Nel 2018, invece, il pronto soccorso è stato sottoposto a una serie di lavori di ristrutturazione e adeguamento che hanno ridisegnato la struttura di viale Italia. È stato spostato l'ingresso sul piazzale di sosta delle autoambulanze, i bagni sono stati spostati sulla sinistra e resi più spaziosi e accessibili ai disabili. La sala adesso si sviluppa in lunghezza ed è stata eliminata la porta che separava la sala dall'accettazione. Tra quest'ultima e l'ingresso dedicato alle barelle è stata posizionata una parete divisoria con una porta scorrevole. Sono stati fatti interventi per il rifacimento della pavimentazione e dei controsoffitti quindi degli impianti di rilevamento fumo, incendio e quelli dell'illuminazione.La sala d’attesa è stata dotata di video per la televisione e per le comunicazioni all'utenza.

Nelle opere per la sicurezza il progetto ha compreso un impianto di videosorveglianza, per l'interno e per l'esterno.

Nel 2019, infine, la direzione strategica ha destinato oltre 1,5 milioni per la ristrutturazione e la riorganizzazione degli spazi «perché – commenta ancora Nicolò Orrù – non è più possibile attendere la costruzione del nuovo ospedale, a valle delle stecche bianche, per avere un nuovo pronto soccorso». Il progetto prevede una ristrutturazione, che consentirà di ottimizzare l’impiego delle risorse umane, degli spazi e di limitare al minimo indispensabile gli spostamenti dei pazienti in fase di completamento delle indagini diagnostiche e di stabilizzazione del paziente. Per quanto riguarda l’organico, infine, sono stati destinati cinque nuovi medici, si sta avviando a conclusione il concorso per medici di pronto soccorso che consentirà ad Aou e all'Ats di assumere personale specializzato. In caso di necessità potranno essere presi anche medici specializzandi dell'ultimo anno di corso, che potranno diventare immediatamente disponibili nelle strutture. L'azienda sta assumendo infermieri da destinare al pronto soccorso, oltre ad altri tre infermieri che, grazie al progetto per i dipendenti del Policlinico, potranno essere destinati al miglioramento dell’accoglienza.