“Il cuore in Sardegna”: ad Alghero i cardiologi sardi a confronto

Controllo pressione, libera da Pixabay

E' stata messa in evidenza l'importanza della sinergia tra territorio e ospedale per agevolare e velocizzare l’accesso alle prestazioni in regime di ricovero ospedaliero

Sassari 15 ottobre 2019 - Si è tenuto nei giorni scorsi ad Alghero la nona edizione de “Il cuore in Sardegna”, un importante convegno che ha visto riuniti i cardiologi sardi ed eminenti cardiologi di rilievo nazionale. L’ormai tradizionale appuntamento della Associazione regionale Cardiologi ambulatoriali (Arca) in questa edizione si è svolto in congiunzione con l’annuale congresso regionale della Società italiana di Cardiologia (Sic). I temi del congresso hanno riguardato le problematiche di gestione dei pazienti nel percorso di continuità tra assistenza ospedaliera e assistenza territoriale.

“La sinergia tra ospedale e territorio è fondamentale per la corretta gestione dei pazienti”, sottolineano Tonino Bullitta e Giovanni Gazale, tra gli organizzatori del congresso, “e in questo senso, la collaborazione tra le sezioni regionali di Arca e Sic sta portando importanti risultati”. “Fornire informazioni dettagliate e complete ai cardiologi del territorio dopo un ricovero per infarto è estremamente importante per la corretta gestione dei pazienti e noi stiamo portando avanti un progetto in tal senso di collaborazione tra Azienda Ospedaliero-Universitaria e gli specialisti territoriali per le patologie croniche in modo da agevolare e velocizzare l’accesso alle prestazioni in regime di ricovero
ospedaliero in caso di riacutizzazioni”, ribadisce Guido Parodi, responsabile della unità operativa di
Cardiologia clinica e interventistica della Aou di Sassari.


Tra i temi del congresso, oltre alla cardiopatia ischemica, sono stati approfonditi anche i problemi correlati alla gestione dei pazienti sottoposti a trattamenti chemioterapici, alle cardiopatie congenite nell’adulto e all’invecchiamento cardiovascolare. Una sessione inoltre è stata dedicata alla gestione pre e intraospedaliera del paziente con dolore toracico, curata dal gruppo di studio nazionale per le emergenze e urgenze cardiovascolari, che attualmente vede come past-president Pier Sergio Saba, cardiologo della Aou di Sassari.

Giovanni Esposito, ordinario all’Università Federico II di Napoli e candidato alla presidenza nazionale
della Società di Cardiologia interventistica, ha tenuto una lettura sulla rete dell’infarto, tanto
importante e in via di ottimizzazione nella nostra Regione. Non sono mancati momenti di approfondimento su tematiche non usuali come la musicoterapia, che si è rivelata non solo un ”farmaco” per i pazienti con disabilità neurologiche, come ha ricordato nella sua relazione Kai Paulus, ma ha effetti benefici anche sui pazienti con scompenso cardiaco, come è emerso da uno studio multicentrico condotto anche nel reparto di cardiologia della Aou di Sassari grazie all’impegno della infermiera Valentina Micheluzzi.

Al termine dei tre giorni di lavori i cardiologi sardi si sono dati appuntamento per “Il cuore in
Sardegna 2020” con nuove sfide da affrontare e su cui confrontarsi per migliorare la gestione dei pazienti affetti da patologie cardiache.