Il grave danno neurologico, dalla diagnosi al recupero

Convegno neuroriabilitazione Alghero 2019
Ad Alghero due giorni di confronto tra gli specialisti del settore: è necessario sviluppare adeguati percorsi di neuroriabilitazione. Sassari hub in questo campo punta a un'attività interdisciplinare con interventi precoci e progetti riabilitativi individuali

SASSARI 22 ottobre 2019 – Sviluppare percorsi di neuroriabilitazione adeguati alla complessità del paziente neurologico così da rispondere ai suoi bisogni di recupero, non solo delle funzioni motorie ma anche delle problematiche cognitive più invalidanti. Un lavoro fatto di collaborazione continua e sinergica di vari specialisti del settore, medici, neuropsicologi, psicologi, fisioterapisti, logopedisti, infermieri. Sono questi professionisti che, attraverso un'attività interdisciplinare, devono esaminare le esigenze del singolo caso e mettere in campo le azioni che portino al miglioramento dei sintomi e alla riduzione della disabilità.

Lo hanno ribadito gli specialisti che, il 18 e il 19 ottobre, si sono ritrovati al Catalunya di Alghero in occasione del convegno, organizzato dal Girn e patrocinato dall'Aou di Sassari, dal titolo “Grave danno neurologico acquisito: criticità diagnostiche e possibili percorsi riabilitativi nel bambino e nell'adulto”.

Gli specialisti hanno sottolineato come la grave lesione cerebrale sia un evento drammatico che colpisce non solo il paziente ma il suo intero sistema familiare. Le due giornata hanno consentito di analizzare le tappe che caratterizzano il recupero del paziente. Con partenza dalla fase acuta – quindi le possibili complicanze internistiche e la loro gestione – è stato affrontato il tema della riabilitazione motoria, neuropsicologica e foniatrica, fino ad arrivare alla fase post-acuta. Particolare attenzione all'importante figura del caregiver, nella sua duplice veste di oggetto fondamentale della riabilitazione insieme al paziente, e di soggetto portatore di una propria sofferenza, che per questo, richiede a sua volta uno specifico intervento educativo e psicologico. L'attenzione quindi si è concentrata sulla sindrome post-comatosa nell’adulto e sulla complessità delle fasi e dei domini di intervento sulla sindrome post-comatosa in età pediatrica. Un focus è stato fatto, inoltre, sulla sclerosi multipla e sulla malattia di Parkinson, con sessioni articolate in presentazioni orali e in workshop esperienziali, inquadramenti medico-clinici, neuropsicologici e psicoterapeutici, con particolare attenzione ai percorsi riabilitativi: neuro-cognitivo/comportamentale, neuromotorio e foniatrico.

Il convegno ad Alghero
  • Convegno neuroriabilitazione Alghero 2019
  • Convegno neuroriabilitazione Alghero 2019
  • Convegno neuroriabilitazione Alghero 2019 - Gildo Motroni
  • Convegno neuroriabilitazione Alghero 2019 - Sofia Pinna
  • Convegno neuroriabilitazione Alghero 2019 - Palestra


L'incontro è stato anche un'occasione per mettere in luce l'offerta del territorio. L’Aou di Sassari è riferimento per il Nord-Sardegna di pazienti con gravi cerebrolesioni acquisite. Per le loro caratteristiche, infatti, le strutture ospedaliere sassaresi vedono la centralizzazione di pazienti con emorragia cerebrale, trauma cranico grave o ictus ischemico. Il Santissima Annunziata e le cliniche di viale San Pietro sono considerate Hub per l’emergenza, grazie alla presenza dei reparti di Neurochirurgia, Stroke Unit, Ortopedia per politrauma e due reparti di Rianimazione. In tutti questi reparti, dai primi giorni dopo l’evento acuto, viene iniziata una riabilitazione precoce che punta a contenere gli esiti altamente invalidanti delle cerebrolesioni.

«L’intervento riabilitativo precoce, fisioterapico e logopedico – afferma Gildo Motroni, direttore dell’unità operativa complessa di Recupero e riabilitazione funzionale della Aou –, ha dimostrato efficacia sui risultati a lungo termine oltre che un sollievo immediato sui pazienti. È fondamentale individuare il percorso riabilitativo individuale per ogni singolo caso».

Nei presidi ospedalieri dell'Azienda di viale San Pietro, gli interventi vengono attivati su richiesta dei reparti di degenza, lì dove patologie hanno determinato una qualsiasi forma di perdita di funzioni e di autonomia. «Inizialmente – riprende Gildo Motroni – viene effettuata una visita fisiatrica, si stila un progetto riabilitativo individuale con il coinvolgimento di fisioterapisti e logopedisti, così da avviare il trattamento». E questo avviene anche nei casi più gravi, a esempio nei pazienti in coma per gravi cerebrolesioni. «La stimolazione neurosensoriale, la mobilizzazione, la cura del posizionamento così come la valutazione della deglutizione e del linguaggio, quando effettuati nell'immediato possono incidere sui risultati futuri», aggiunge ancora lo specialista.

La riforma della rete ospedaliera, deliberata dalla giunta regionale nel 2017, ha previsto per Sassari dei posti letto di riabilitazione. «La loro creazione – afferma il direttore della struttura di Recupero e riabilitazione funzionale della Aou – consentirebbe una piena presa in carico riabilitativa nell'immediata post-acuzie, anche di quei pazienti non dimissibili presso altri centri per le complessità che presentano. Questi pazienti, infatti, necessitano ancora dei servizi specialistici del sistema ospedale senza, però, dover gravare sui reparti di terapie intensive, semi intensiva o per acuti».



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