Una combinazione di farmaci contro l'Edema maculare diabetico

Interventi, glaucoma, oculistica, oculisti


Evitano il deterioramento visivo che si verifica con il trattamento laser che rimane pur sempre una terapia efficace


di Francesco Boscia*

Sassari 10 dicembre 2019 - L’edema maculare diabetico è una delle complicanze più gravi e temibili della retinopatia diabetica. Questa patologia si caratterizza per alterazioni strutturali della parete dei vasi retinici, che permettono l'accumulo di liquido in regione maculare. Questa area della retina rappresenta la zona della visione distinta, cioè quella che permette il riconoscimento dei volti e la lettura.

Nelle fasi più avanzate della retinopatia diabetica si può determinare la formazione di nuovi piccoli vasi (retinopatia diabetica proliferativa) che, essendo molto fragili, possono rompersi causando raccolta di sangue in camera vitrea, compromettendo gravemente la visione.

Al giorno d'oggi, oltre il trattamento laser, è possibile far ricorso anche ad altro tipo di cure, la possibilità cioè di un trattamento combinato con farmaci.

Si far presente che la prima terapia è la prevenzione, mediante un buon controllo metabolico, in particolar modo della glicemia, ma anche della pressione arteriosa e del colesterolo. Raccomandata è l'astensione dal fumo di sigaretta.

Il trattamento laser fotocoagulativo è stato introdotto negli anni Ottanta e per molti anni è stato considerata l’unica terapia della retinopatia diabetica proliferante e dell'edema maculare.

Il razionale è abbastanza intuitivo: utilizzando un raggio laser, che causa la distruzione del tessuto retinico, si occludono le porzioni vasali che presentano un'alterata permeabilità, riducendo la perdita di liquido e di conseguenza l’edema maculare. Nella forma proliferante, lo stesso trattamento laser su tutta la retina causa regressione dei vasi già formati e ne impedisce la formazione di nuovi.

La terapia laser è efficace e sicura, ma, poiché causa un danno alla struttura retinica, determina una lieve riduzione del visus e alterazioni nel campo visivo.

Recentemente sono stati introdotti farmaci che possono essere iniettati direttamente nella cavità vitreale, come gli steroidi (impianti di Desametasone e Fluocinolone), che hanno proprietà anti-infiammatorie e anti-edemigene, o molecole anti-VEGF (Ranibizumab, Aflibercept e Bevacizumab), che, grazie alla loro particolare struttura, possono legarsi a una molecola nota come VEGF. Quest'ultima rappresenta il punto di partenza dell'intero processo che porterà alla perdita di liquido da parte dei vasi danneggiati dal diabete (edema maculare) e alla formazione dei neovasi retinici caratteristici della retinopatia diabetica proliferante.

I farmaci anti-vegf sono estremamente efficaci nell’asciugare la retina e in grado di determinare rapidamente la regressione dei neovasi retinici.

Considerando la durata dell'effetto, sarà necessario effettuare una iniezione ogni 1 – 2 mesi in una prima fase, per poi allungare l'intervallo terapeutico, in caso di buona risposta.

Quindi, se fino a qualche anno fa il trattamento laser era considerato l'unica strategia terapeutica possibile per la sua patologia, oggi si preferisce sempre più un trattamento combinato che si è dimostrato più efficace nell’evitare il deterioramento visivo, nel migliorare l'acuità visiva e nel controllo a lungo termine della retinopatia diabetica.

*professore ordinario, direttore dell'unità operativa complessa di Oculistica dell'Aou di Sassari