Melanoma, con il Pdta una migliore gestione della patologia

Corso Melanoma 2019
Multidisciplinarietà e rete sul territorio per offrire la migliore risposta ai pazienti colpiti dalla malattia. L'Aou presenta il suo percorso diagnostico terapeutico assistenziale

SASSARI 27 dicembre 2019 – Si stimano in Sardegna circa 180 nuovi casi all'anno di melanoma, con tassi di incidenza tra Nord, centro e Sud dell'isola più elevati nelle prime due aree e un'incidenza, per età, maggiore nella popolazione giovanile. Sono alcuni dati emersi di recente al corso-convegno “Il paziente con melanoma: individuazione, diagnosi e trattamento precoce di malattia” che, organizzato nei giorni scorsi dall'Aou di Sassari nell'aula magna del centro Biomedico di viale San Pietro, ha visto coinvolti specialisti ospedalieri, Cnr, Ordine dei medici e medici di base. L'appuntamento è stato anche l'occasione per presentare il percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) dedicato al paziente con sospetto melanoma e predisposto dall'Aou di Sassari.

La comparsa del melanoma è legata, in modo particolare, all'esposizione ai raggi ultravioletti e varia anche a seconda della sensibilità dei caratteri costituzionali del soggetto. Può manifestarsi su lesioni benigne già esistenti o con l'insorgenza di nuove lesioni. È una patologia che ha una incidenza in rapidissima crescita a livello mondiale, con un incremento di circa 3-7 per cento all'anno, così anche in Sardegna, dove tocca valori che superano i 10 casi annui per 100.000 abitanti.

Multidisciplinarietà, terapia personalizzata, pazienti più consapevoli sono allora le tre grandi sfide che esperti e operatori della salute che si occupano di melanoma si trovano a fronteggiare oggi per offrire ai soggetti colpiti il massimo dei benefici dalle terapie disponibili.

E di miglioramento della sopravvivenza oltre alla prevenzione, attraverso nuovi approcci di terapia, ha parlato Giuseppe Palmieri responsabile dell'unità di genetica dei tumori del Cnr di Sassari. «Oggi la medicina – ha detto Giuseppe Palmieri – si trova davanti a una vera e propria rivoluzione legata alla migliore classificazione dei diversi tipi di melanoma che possono differenziarsi per le caratteristiche biologiche e cliniche delle lesioni nonché per la risposta alle terapie». E sebbene nel melanoma lo stadio avanzato della malattia rappresenti soltanto tra il 3 e il 4 per cento dei casi, una più lunga sopravvivenza rispetto al passato può essere assicurata con l'utilizzo combinato di farmaci. Ma anche grazie a una risposta migliore e completa. Mentre una terapia neo adiuvante può essere considerata una nuova frontiera per ridurre le recidive. Da sottolineare l'importanza dell'approccio multidisciplinare alla malattia che vede coinvolte diverse specialità dalla Dermatologia alla Diagnostica per immagini e alla Radioterapia, dalla Chirurgia all'Oncologia alla Psicologia, dall'Anatomia patologica e Biologia molecolare alla Genetica medica.

Una multidisciplinarietà che è possibile trovare proprio nel percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale. «Il Pdta per il paziente con melanoma – ha detto il direttore generale dell'Aou di Sassari Nicolò Orrù –, con la presenza di professionalità multidisciplinari, diventa un punto di riferimento. E questo che si presenta oggi, deliberato a febbraio, – ha proseguito – è un fiore all'occhiello perché rappresenta l'esempio di un percorso completo che, ci auguriamo, possa essere replicato con altri Pdta».

Ecco, allora, che i percorsi diagnostico terapeutici porteranno un significativo cambiamento nella gestione delle patologie e lo faranno se si avrà la capacità di creare una vera e propria rete integrata. Questa dovrà partire dall'ospedale e dagli specialisti, arrivare al territorio e coinvolgere tutte le figure che si dedicano all'assistenza, come i medici di famiglia e i pediatri. E in questa rete un ruolo dovranno giocarlo anche le associazioni dei pazienti che potranno servire da stimolo al miglioramento dell'assistenza. È questa la convinzione comune, emersa durante il corso-convegno. Da qui l'invito del presidente dell'Ordine dei medici della provincia di Sassari, Nicola Addis, a rendere effettivamente coinvolgenti i Pdta, oltre alla necessità di monitorare la loro attuazione.

«Il coinvolgimento del territorio è il punto di partenza – ha sottolineato Chiara Musio, medico di medicina generale – e devono essere interessate figure come i medici di famiglia e i pediatri, avviando progetti di informazione che facciano il punto sulla situazione e di comunicazione e prevenzione, capaci di sensibilizzare i cittadini».


Il Percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale dell'Aou di Sassari

Gli obiettivi del Pdta dell'Aou di Sassari per il paziente con melanoma sono molteplici. Si parte dalla presa in carico del paziente, grazie alla presenza di un centro di riferimento che punta a migliorare in maniera continua l'accoglienza e l'assistenza, a ridurre i tempi delle diagnosi, della stadiazione, del trattamento e del follow up.

Lo stesso Pdta deliberato dall'Aou prevede, tra gli ulteriori obiettivi, la necessità di valorizzare una relazione sinergica tra i vari professionisti che trattano il paziente con melanoma. Come? «E' importante effettuate una mappatura del livello del servizio offerto – ha messo in evidenza il professore Antonio Cossu, direttore della struttura di Anatomia patologica – quindi dare una definizione dei percorsi diagnostico-terapeutici-assistenziali per una prea in carico efficiente ed efficace del paziente. Non dovrà dimenticarsi la necessità di attivare un sistema di misurazione e monitoraggio di indicatori utili per la valutazione delle performance clinico-economiche e prestazionali».

Tra gli altri obiettivi trova spazio anche la costituzione di un polo di attrazione per la ricerca e l'innovazione su sperimentazioni clinico traslazionali, anche a valenza internazionale, così da migliorare la qualità delle cure attraverso l'esperienza maturata. Un ruolo sarà anche quello di migliorare l'offerta formativa per garantire percorsi educazionali avanzati, mirati e qualificati, oltreché promuovere iniziative volte alla sensibilizzazione e alla prevenzione della patologia.

Il percorso vede in campo un team multidisciplinare che coinvolge le strutture dell'Aou di Sassari (Anatomia patologica, la Dermatologia, la Chirurgia plastica, la Chirurgia generale, l'Oncologia medica, la Psicologia ospedaliera, la Riabilitazione, la Medicina nucleare, le due Radiologie e la Radioterapia) e la struttura di Genetica molecolare del Cnr di Sassari.

Il team multidisciplinare si riunisce ogni 15 giorni nella sede di Anatomia patologica per la discussione dei nuovi casi di melanoma maligno istologicamente definiti con la relativa presa in carico del paziente nonché per gli aggiornamenti dei percorsi diagnostici e terapeutici dei casi precedentemente inseriti nel Pdta.


Al corso-convegno hanno partecipato anche Antonio Pazzola (Oncologia medica Aou), Laura D'Avanzo (Favo), Monica Sandri (AIMaMe), Francesco Tanda, Clelia Madeddu (Aou Cagliari), Oreste Pitocchi (OPT Consulenza).