L'Isola pioniera nella ricerca sulla Sclerosi multipla

Sclerosi multipla libera da Pixabay


Sono oltre 6mila le persone colpite dalla patologia in Sardegna. In un convegno dell'Aou di Sassari esperti a confronto lavorano per aprire la strada a un Pdta, tra nuove terapie e strumenti diagnostici

SASSARI 31 dicembre 2019 – I più recenti studi epidemiologici dicono che in Sardegna sono oltre 6mila le persone colpite dalla Sclerosi multipla. Negli ultimi 15 anni sono state identificate quattro diverse patologie demielinizzanti e, in tale ambito, è attualmente fondamentale diagnosticare precocemente e in maniera corretta le differenti forme cliniche. La Sardegna, assieme ad altri centri di ricerca a livello mondiale, è protagonista nella ricerca applicata sulle diverse patologie demielinizzanti del sistema nervoso centrale. Si pensi che, proprio nell'Isola, le ricerche epidemiologiche pionieristiche e basilari furono avviate circa 30 anni fa dal professor Giulio Rosati che, per primo, documentò in Sardegna l'enorme prevalenza di questa patologia.

La Sclerosi multipla è una patologia infiammatoria, cronica, degenerazione delle guaine mieliniche del sistema nervoso centrale, il cui andamento è spesso non prevedibile. È caratterizzata, più spesso, da un esordio in età giovane adulta, raramente infantile, e da limitazioni funzionali spesso importanti. Produce un impatto significativo a livello individuale, familiare, sociale ed economico.

Questi temi sono emersi durante un convegno dal titolo “Sclerosi multipla: tra presente e futuro” che si è svolto di recente nell'aula magna del complesso biologico dell'Università a Sassari. All'incontro, organizzato dalla Clinica Neurologica dell'Aou di Sassari diretta dal professor Gian Pietro Sechi, e sotto la responsabilità scientifica del dottor Roberto Zarbo, hanno partecipato rappresentanti dei maggiori gruppi di ricerca sulla Sclerosi multipla in Sardegna, accademici, dell’Associazione italiana Sclerosi multipla, e del consiglio regionale, con il presidente della commissione Sanità, dottor Domenico Gallus. E proprio dal rappresentante della commissione regionale è arrivata un'ampia apertura alle istanze e richieste emerse durante il convegno. Una collaborazione fondamentale per migliorare l'assistenza alla persona con Sclerosi multipla, come richiesto dall’Aism per garantire ai pazienti le migliori terapie e la migliore qualità di vita possibili.

Gli ultimi anni sono stati contraddistinti dalla sperimentazione e immissione in commercio di nuovi trattamenti farmacologici in grado di modificare significativamente il decorso della malattia. «Sono ormai diventati indispensabili nuovi e precisi strumenti di diagnosi, abbastanza specifici per la Sclerosi multipla – ha detto Gian Pietro Sechi – come la risonanza magnetica a 3 Tesla. La possibilità per le persone affette da questa patologia di accedere nei tempi dovuti a controlli di risonanza magnetica è di fatto essenziale anche per il corretto monitoraggio dei nuovi e potenti farmaci immunomodulanti, che possono non essere privi di importanti effetti collaterali».

Nell'ambito di una patologia caratterizzata da una necessità di presa in carico multidisciplinare, con significativi costi diretti e indiretti, è di fondamentale importanza l’implementazione, nell'ambito territoriale, di una organizzazione sanitaria per la patologia, così da garantire alla persona affetta da Sclerosi multipla un percorso assistenziale efficiente.

Il convegno ha consentito, così, di fare il punto sullo stato dell'arte per l'applicazione di un percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) per la Sclerosi multipla. In particolare, da più parti si è convenuto sulla opportunità di riaprire il tavolo tecnico regionale deputato alla elaborazione del Pdta, per apportare precise integrazioni in ambito riabilitativo, organizzativo e in relazione a specifiche categorie di persone affette, in particolare in età pediatrica. Il tavolo tecnico regionale è inoltre organo indispensabile per coordinare l'applicazione in maniera omogenea su tutto il territorio. «Il Pdta regionale – ha sottolineato Roberto Zarbo – rappresenta un significativo strumento in termini di pianificazione della gestione delle problematiche e bisogni della persona affetta da Sclerosi multipla. La sua approvazione deve essere accompagnata da una corretta applicazione, attraverso la redazione di un Pdta aziendale che affronti la programmazione in relazione alle risorse e al contesto delle aziende sanitarie».

L’Aou di Sassari attualmente può contare sulla presenza di vari ambulatori ed un “day hospital” per i pazienti affetti da Sclerosi multipla, integrati nelle attività della Clinica Neurologica. L'obiettivo del Pdta è quello di incrementare, e rendere omogenee, le risorse disponibili in termini di personale medico, tecnico/biologico e infermieristico; altro elemento determinante è rappresentato dalla necessità di avere a disposizione una disponibilità adeguata di esami risonanza magnetica e di relativo personale con competenze specifiche.