Farmaci biologici per controllare i sintomi dell'asma

Professor Pietro Pirina
SASSARI 15 giugno 2020 - Ci sono dei farmaci biologici che aiutano nei controlli dei sintomi dell'asma. Diventa quindi un obiettivo possibile il suo monitoraggio? A questa domanda risponde oggi, per lo spazio dell'Esperto risponde, il professore Pietro Pirina, direttore della Pneumologia clinica e interventistica della Aou di Sassari.


Il controllo dei sintomi dell’asma è un obiettivo possibile?

L’asma è una malattia infiammatoria cronica delle vie aeree caratterizzata dalla presenza di crisi ricorrenti di respiro sibilante, fame d’aria e tosse produttiva. I mediatori dell’infiammazione liberati durante le crisi provocano contrazione della muscolatura liscia bronchiale (broncospasmo), edema (gonfiore) della mucosa e iperproduzione di secrezioni bronchiali. Questi sintomi, insieme a quelli rinitici, si aggravano spesso durante i mesi primaverili, quando l’esposizione allergenica si fa più intensa.

L’asma colpisce il 5%, e la rinite il 25%, della popolazione in età adulta ed entrambi hanno un forte impatto negativo sulla qualità della vita dei pazienti e sulla spesa socio-sanitaria.
Sebbene gran parte dei pazienti asmatici trovino beneficio e un buon controllo dei sintomi dal trattamento inalatorio combinato di broncodilatatori beta 2 stimolanti e corticosteroidi inalatori, molti altri presentano una persistenza dei sintomi nonostante le terapie assunte. In questi ultimi anni alcuni farmaci biologici che hanno come bersaglio specifico alcuni mediatori dell’infiammazione coinvolti nella patogenesi della malattia, stanno offrendo risultati straordinari proprio in quei pazienti che presentano una persistenza dei sintomi nonostante la terapia convenzionale.

La Pneumologia della AOU di Sassari ha partecipato e partecipa da diversi anni ai più importanti trials clinici internazionali sui farmaci biologi dell’asma e gestisce un gran numero di pazienti ai quali vengono prescritti abitualmente i farmaci biologici già autorizzati. Oltre la terapia anti-IgE (Omalizumab), che ha sicuramente migliorato il controllo dell’asma in quest’ultimo decennio, due altri farmaci biologici anti-Interleuchina 5 (Mepolizumab e Benralizumab) e un anti recettore dell’Interleuchina 4 (Dupilumab), sono oggi disponibili per il trattamento di questi pazienti nei quali stanno dimostrando una significativa riduzione del numero di riacutizzazioni annuali, un miglioramento della funzione polmonare e della qualità della vita, una riduzione /abbandono dell’utilizzo del cortisone per via orale.


Prof. Pietro Pirina (63 anni)
Direttore della Pneumologia clinica e interventistica della Aou di Sassari