L'Aou protagonista con "Autismo in ReTe"

Autismo
Il progetto, ideato e promosso dalla “Rete per il sociale onlus” di Roma è stato presentato all'Università di Sassari, coinvolgerà 25 famiglie, ottanta operatori scolastici e quaranta sanitari. Il Nord dell’Isola diventa un modello per le altre regioni del Sud Italia. L’iniziativa è sostenuta dalla Fondazione di Sardegna ed Enel Cuore

Sassari 23 settembre 2021 - Un progetto che guarda con attenzione alle esigenze della famiglia, dei genitori del bambino con disturbo dello spettro autistico e aiuta a migliorare la comunicazione e la relazione. Un'attenzione che si rivolge anche agli insegnanti, agli educatori e ai formatori con interventi basati su tecniche comportamentali e cognitive. Puntare alla formazione di personale sanitario e non sanitario per promuovere le capacità abilitative terapeutiche più diffuse rappresenta una grande opportunità.

E' questo e molto altro il progetto "Autismo in ReTe - non lasciamoli soli" che, attraverso la proposta di un nuovo modello di terapia mediata genitoriale, che punta a una formazione che permetta di identificare i segni precoci e i sintomi del disturbo dello spettro autistico (Asd) in bimbi in età prescolare e scolare. E ancora formare i medici che implementeranno i programmi di terapia mediata genitoriale. Quindi attivare programmi di terapie solidali in tutto il Nord Sardegna, per famiglie meno abbienti e con bimbi Asd. E ancora promuovere la consapevolezza sociale dei bisogni delle persone con Asd nella nostra Isola.

Il progetto è stato presentato questa mattina nell'Aula Magna dell'Università di Sassari, prenderà il via nelle prossime settimane, come modello per le regioni del Sud Italia, e coinvolgerà l’Aou di Sassari e le Uonpia di Sassari e Olbia. Il tutto grazie al sostegno della Fondazione di Sardegna e di Enel Cuore, onlus del Gruppo Enel impegnata al fianco di associazioni e operatori del terzo settore, per dare supporto a chi vive situazioni di fragilità attraverso un approccio responsabile e sostenibile.

"Il disturbo dello spettro autistico è un problema grave - ha sottolineato il commissario dell'Aou di Sassari, Antonio Lorenzo Spano, nel suo intervento di saluto - e non può essere trascurato. E' un problema di tempestività che riguarda un target fragile. Sappiamo che i dati sul fenomeno sono sconcertanti e tendono ad aumentare progressivamente. Come Sistema sanitario, allora, dobbiamo fare di più. L'Aou di Sassari è assolutamente impegnata su questo tipo di tematiche attraverso la Clinica di Neuropsichiatria infantile. Allora con questo progetto si presenta un'opportunità di crescita e di fare maggiormente rete".

La presentazione del progetto
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  • Conferenza autismo
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A scendere nel particolare relativo all'incidenza del fenomeno è stato professor Stefano Sotgiu, direttore della Clinica di Neuropsichiatria infantile dell'Aou di Sassari. "Il disturbo dello spettro autistico è un disturbo complesso ed è difficile stabilire cause e trattamenti standardizzati - ha detto - un disturbo che potrebbe trovare in alcuni fattori elementi in grado di influenzarla. Tra questi l'età avanzata della gravida, l'ipertensione e problemi metabolici e ancora fattori ambientali, genetici e immunitari". Ma che la malattia sia anche un problema sociale, il professor Sotgiu lo ha messo in evidenza riportando alcuni numeri che descrivono il fenomeno che, negli anni, è cresciuto notevolmente.

Secondo i dati a disposizione (anno 2014) della Neuropsichiatria infantile emerge che nella nostra provincia ad avere disturbo dello spettro autistico è 1 bambino ogni 80. Un fenomeno che è cresciuto nel tempo e, secondo i dati del Cdc degli Stati Uniti, negli anni Novanta avevano un disturbo dello spettro autistico 4 bambini su 10mila. Nei primi anni Duemila erano 4 su 1.000 e adesso, 1 su 60.

Nel territorio del Nord Sardegna (comprendendo Sassari e Olbia) su una popolazione di circa 500mila abitanti, che racchiude una popolazione pediatrica del 12 per cento circa, si registra la presenza di circa 1.400 casi e di questi 400 vengono seguiti nella Clinica di Neuropsichiatria infantile.
"Ma a questi - ha aggiunto il docente sassarese - bisogna aggiungere tutti quei soggetti che, ormai, hanno raggiunto la maggiore età. In questo caso il numero supera le tremila unità".

Stefano Sotgiu quindi ha chiuso sottolineando come "i tempi di attesa dei servizi territoriali sono prolungati e non permettono una diagnosi precoce quindi un avvio tempestivo della terapia. Per questo sono necessari programmi di formazione professionale dedicati agli operatori, sanitari e non, che si occupano di pazienti con questo tipo di patologia. E ancora, sono necessari percorsi di sensibilizzazione dedicati alla popolazione per l'acquisizione della consapevolezza sulle problematiche legate all'Asd. Ma anche smantellare tutte le fake news che ruotano attorno all'argomento. Ecco allora che far parte di un progetto pilota ci consente di essere una sorta di laboratorio modello i cui risultati potranno essere applicati in altre aree della nostra Penisola dove l'assistenza risulta essere carente".

I dettagli del progetto, che vedrà la Neuropsichiatria infantile dell'Aou di Sassari protagonista, sono stati illustrati dalla dottoressa Alessandra Carta, dirigente medico del reparto diretto da Stefano Sotgiu. Nella sua relazione, la dottoressa ha fatto sapere che in Sardegna, al momento, saranno coinvolte venticinque famiglie e sarà offerta una formazione teorica a ottanta operatori scolastici, tra educatori ed insegnanti specializzati, quindi formazione teorica e pratica per quaranta operatori sanitari tra neuropsichiatri infantili, psicologi, psicoterapeuti, logopedisti e tecnici della riabilitazione psichiatrica. Tutti suddivisi tra i territori di Sassari e Olbia.
Il percorso porterà a un notevole abbattimento dei costi per le terapie, talvolta insostenibili per una famiglia media, per la quale i trattamenti comportamentali possono implicare un esborso medio di circa mille euro mensili.

Questa mattina a illustrare in generale il progetto è stato Stefano Vicari, primario di nNeuropsichiatria infantile dell’Ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma e ordinario all’Università Cattolica. A portare i saluti invece il magnifico rettore Gavino Mariotti, del sindaco di Sassari Gian Vittorio Campus quindi Salvatore Rubino in qualità di vicepresidente della Fondazione di Sardegna.