L’Aou di Sassari questa mattina lo ha donato alle atlete che il 23 ottobre partiranno per affrontare la “Marocco expedition Women challenge”. L’iniziativa vedrà protagoniste quattro donne che hanno concluso un percorso oncologicoSassari 15 ottobre 2022 –
Farmaci per il primo soccorso, bende, garze, cannule, siringhe, flebo e ancora antistaminici, antidiarroici quindi un
Ambu, il pallone autoespandibile che viene considerato uno degli strumenti più utilizzati durante una situazione di emergenza. Sono questi i
dispositivi medici che l’
Aou di Sassari, questa mattina davanti all’ingresso del Palazzo Clemente, ha consegnato alle
quattro donne che il
23 ottobre prossimo partiranno alla volta del Marocco, per il progetto “
Marocco expedition Women challenge”.
L’iniziativa, promossa dal Gruppo Acentro, vede protagoniste quattro donne che hanno superato un percorso oncologico e che, una volta arrivate nel paese magrebino affronteranno
un’avventura in mountain bike, nell’area della catena montuosa dell’Alto Atlante e della Draa Valley. Un viaggio di
nove giorni, per
sei tappe e oltre
400 km da percorrere.
L’intero progetto vuole promuovere un messaggio di coraggio e dimostrare che tutte le difficoltà si possono superare con tanto impegno, dedizione e forza interiore.
Il
kit di pronto soccorso, realizzato dalla
Farmacia ospedaliera dell’Aou, è stato consegnato dal direttore generale
Antonio Lorenzo Spano nelle mani delle
atlete e della dottoressa
Rita Nonnis, la chirurga senologa dell’
Azienda ospedaliero universitaria che sarà componente medica della spedizione.
Questa mattina sul piazzale del Palazzo Clemente erano presenti le quattro donne che affronteranno l’avventura nel Paese nord africano:
Paola Zonza,
Daniela Tocco,
Donatella Mereu e
Daniela Valdes. Con loro anche il coach
Antonio Marino e
Michele Marongiu.
«Un’iniziativa molto importante – ha detto il direttore generale dell’Aou di Sassari
Antonio Lorenzo Spano – che abbiamo deciso di patrocinare, perché si integra in maniera perfetta con il nostro percorso della
Smac, la
Senologia multidisciplinare aziendale coordinata. Anzi, oserei dire lo completa.
«Noi ci occupiamo della parte strettamente assistenziale – ha detto ancora il manager dell’Aou – però questo progetto, in realtà, dà uno spunto maggiore di riflessione, perché completa ciò che deve essere fatto quando si ritorna alla vita normale. Progetti di questo tipo sono davvero importanti, perché restituiscono la vita alle donne che, dopo la malattia tumorale, trovano uno stimolo nuovo e un nuovo obiettivo da raggiungere».
Le
quattro atlete speciali oggi erano a Sassari, per l’ultima tappa di preparazione atletica alla sfida che prenderà il via tra sette giorni.
Sono partite poco dopo le 9 per compiere un
allenamento di circa 46 km che, dalla base dell’Iper Tennis di Ottava, le ha portate a fare un tour in città, passando per
Santa Maria di Betlem,
piazza Mazzotti,
piazza d’Italia quindi le
cliniche di San Pietro e poi la
fontana del Rosello. Da qui hanno proseguito per la
Buddi Buddi sino alla
torre di Abbacurrente, per poi tornare indietro con una tappa prima alla necropoli ipogea di
Su Crucifissu Mannu e poi all’altare prenuragico di
Monte d’Accoddi.
Gli organizzatori della “spedizione”, infine, stanno realizzando un docufilm, con lo scopo di rappresentare l’intero progetto in tutti i suoi aspetti.