«Il sangue non cresce sugli alberi. Vieni a donare»

conferenza donazione sangue istituto Alberghiero
Prosegue la campagna di sensibilizzazione a cura dell’Avis e del centro trasfusionale dell’Aou di Sassari all’Istituto Alberghiero. Prossimo appuntamento il 29 novembre per la raccolta sangue



Sassari 18 novembre 2022 – «Il sangue non cresce sugli alberi. Vieni a donare». In una sala gremita di studenti, si è aperta con questo messaggio la conferenza per la sensibilizzazione alla donazione del sangue che si è svolta nella mattinata del 16 novembre all’Ipsar di Sassari (Istituto Professionale per i Servizi per l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera). Prosegue così in città il progetto “A scuola con l’Avis” portato avanti dall’Avis con il centro trasfusionale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari.
Viva la partecipazione e l’interesse di oltre duecento ragazzi presenti all’iniziativa nell’auditorium di via Donizetti.


Dopo i saluti del vicepreside dell’istituto che ha spiegato l’importanza e la necessità di sangue, la parola è passata ai volontari dell’Avis che hanno fatto una breve illustrazione sulla nascita e sul ruolo dell’associazione che dal 1927 si occupa, su tutto il territorio nazionale, della promozione della cultura del dono del sangue.
«Il sangue è indispensabile, non si può fabbricare in laboratorio e l’unico modo per averlo a disposizione è quello di donarlo» ha affermato Mirella Baccoli dell’Avis.


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Un bisogno dal quale può dipendere la vita di tante persone. Una popolazione sempre più anziana che soffre di malattie croniche può avere una necessità urgente di sangue, così come i pazienti che hanno bisogno di un trapianto.
«Abbiamo una condizione di carenza di sangue e di emocomponenti e questo è un problema che vi riguarda in prima persona», ha esordito davanti a una platea numerosa e attenta il dottor Pietro Manca, direttore del Servizio di immunoematologia e Medicina trasfusionale del Presidio ospedaliero di Sassari.
«In Sardegna ogni anno c’è bisogno di 110 mila unità di sangue, ne produciamo 80 mila e quindi non siamo autosufficienti perchè abbiamo necessità di altre 30 mila unità», ha proseguito il dottor Manca.


Il 48% delle 110 mila unità di sangue, circa 50 mila unità, viene utilizzato per i talassemici e la Sardegna detiene il triste primato mondiale di talassemia per numero di abitanti.
«Molti di noi sono portatori sani di talassemia e se per caso anche il partner è un portatore sano, c’è una possibilità su 4 che possa nascere un figlio talassemico. È importante comunque ricordare che anche il portatore sano può donare il sangue», ha sottolineato il dottor Manca.


La parola poi è passata alle ragazze e ai ragazzi dell’Alberghiero. Tante le domande rivolte al direttore del centro trasfusionale dell’Aou di Sassari.
«Dopo aver fatto piercing o tatuaggi quanto tempo occorre aspettare? Io ad esempio vorrei donare, ma ho tanti piercing e ho paura degli aghi», ha affermato una studentessa. Altri ancora hanno chiesto che cosa si intende per rapporti sessuali a rischio, se si può donare dopo aver assunto alcol o fumato, quanto occorre pesare per poter donare.


«Non abbiate paura dell’ago. Anche io avevo paura dell’ago e poi è diventato il mio lavoro – ha spiegato il dottor Manca - Chi ha fatto il piercing o un tatuaggio o ha avuto rapporti sessuali a rischio, deve aspettare 4 mesi per poter donare. Mentre chi ha fumato o bevuto può donare senza problemi ma è meglio che aspetti 24 ore. Per poter donare occorre pesare almeno 50 kg».


Infine, un accorato appello a tutti i ragazzi maggiorenni a essere presenti all’appuntamento previsto per il prossimo 29 novembre per la raccolta sangue davanti all’autoemoteca dell’Avis nel piazzale della scuola.
«Donare arricchisce ed è un atto civico. Il donatore dona un po’ della propria salute a chi sta male ma senza arrecare danno alla propria salute. Venite a donare, la vostra sarà una lezione di civiltà», ha concluso il dottor Manca.