“Fai la cosa giusta e rendila sicura!”

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“Fai la cosa giusta e rendila sicura!”.
E’ lo slogan della Giornata nazionale per la sicurezza delle cure e della persona assistita che si svolge il 17 settembre. Nella stessa giornata si celebra la Giornata mondiale per la sicurezza dei pazienti promossa dall’Oms


Sassari 17 settembre 2024 – Il 17 settembre di ogni anno si celebra la Giornata nazionale per la sicurezza delle cure e della persona assistita, nata per sottolineare che la sicurezza delle cure è parte costitutiva del diritto alla salute, come sancito dall'art.1 della Legge 24 del 2017. La data coincide con la Giornata mondiale per la sicurezza dei pazienti (World Patient Safety Day), promossa a livello internazionale dall'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms).

Ogni anno l'Oms sceglie un tema per celebrare la Giornata mondiale. Per il 2024 è stato scelto di promuovere il miglioramento dei processi diagnostici per garantire la sicurezza dei pazienti.

“Fai la cosa giusta e rendila sicura!” (Get it right, make it safe!), è lo slogan di quest’anno con cui l’Organizzazione Mondiale della sanità richiama a uno sforzo per ridurre in modo significativo gli errori diagnostici attraverso interventi radicati nei processi, nei fattori umani e nel coinvolgimento attivo dei pazienti, delle loro famiglie, degli operatori sanitari e dei leader sanitari.

«L’errore diagnostico può essere definito come l'incapacità a stabilire un’analisi e spiegazione accurata e tempestiva dei problemi di salute del paziente o di comunicare tale spiegazione al paziente stesso, assieme al piano terapeutico che ne deriva – spiega Roberto Foddanu, Risk Manager dell’Aou di Sassari e responsabile della Struttura semplice dipartimentale “Qualità, accreditamento, clinical governance e risk management».

L’Oms ha individuato quattro strategie per il miglioramento dei processi diagnostici:
1. aumentare la consapevolezza globale degli errori nella diagnosi che contribuiscono al danno del paziente e sottolineare il ruolo fondamentale di una diagnosi corretta, tempestiva e sicura nel migliorare la sicurezza del paziente;
2. dare risalto alla sicurezza diagnostica nelle politiche per la sicurezza dei pazienti e nella pratica clinica a tutti i livelli dell'assistenza sanitaria, in linea con il “Global Patient Safety Action Plan 2021–2030”;
3. promuovere la collaborazione tra i responsabili politici, i leader dell'assistenza sanitaria, gli operatori sanitari, le organizzazioni dei pazienti e altre parti interessate nel promuovere una diagnosi corretta, tempestiva e sicura;
4. consentire ai pazienti e alle famiglie di impegnarsi attivamente con gli operatori sanitari e i leader dell'assistenza sanitaria per migliorare i processi diagnostici.

«Il processo diagnostico è spesso particolarmente complesso e l’errore, la diagnosi mancata, ritardata o errata può determinare, anche se non necessariamente, un evento avverso, in genere dovuto ad un trattamento mancato o legato ad una diagnosi non corretta – ha sottolineato Roberto Foddanu - Gli errori più comuni del processo diagnostico possono verificarsi in qualsiasi fase del percorso assistenziale e sono correlati a valutazione clinica, anamnesi ed esame fisico, richiesta, esecuzione o interpretazione dell’esame, follow-up e monitoraggio del paziente. La sicurezza nella diagnostica può essere notevolmente migliorata lavorando anche con la formazione e rafforzando il lavoro in team, su quei fattori che predispongono agli errori diagnostici: problematiche organizzative, fattori cognitivi ed errori di comunicazione tra operatori sanitari o tra operatori sanitari e pazienti, carichi di lavoro e stress».

Il Centro Regionale per il Risk Management, ha organizzato il 16 settembre scorso una videoconferenza (webinar) dal titolo "Improving diagnosis for patient safety" in cui si è approfondito il tema del miglioramento dei processi diagnostici per garantire la sicurezza dei pazienti. Durante l’evento si è svolto un confronto sulle buone pratiche e le azioni sistemiche per il miglioramento dei processi diagnostici tra i professionisti di diverse aziende sanitarie regionali e nazionali. L’incontro è stato moderato dal Risk Manager dell’Aou di Sassari Roberto Foddanu e la relazione introduttiva è stata presentata da Fabrizio d’Alba, presidente di Federsanità e direttore generale dell’Aou Policlinico Umberto I di Roma, Alberto Deales già direttore sanitario del Policlinico Umberto I, Carlo Usai direttore della Sc Medicina interna dell’Aou di Sassari, Aldo Caddori già direttore del Dipartimento di Medicina interna della Asl di Cagliari, Gianmaria Mancosu ingegnere del Dipartimento di sanità digitale dell’Ares e Rita Pilloni, responsabile del Centro regionale Risk management della Regione autonoma della Sardegna.

La registrazione del webinar potrà essere consultata a breve nel sito dell’Azienda regionale della salute (Ares) al seguente link:

Centro Regionale per il Risk Management