Epilessia, un disturbo ancora misconosciuto

Cervello_epilessia_Image by Pete Linforth libera da Pixabay
Le strutture dell'Aou di Sassari partecipano all'open day dedicato alla patologia neurologica: porte aperte al Centro di diagnosi e cura nell'età evolutiva e nella Clinica Neurologica.


Sassari 10 febbraio 2020- Al mondo ne soffrono circa 65 milioni di persone e la prevalenza della patologia nei paesi industrializzati è di 1 su 100, senza preferenza di sesso. Si stima che in Europa circa 6 milioni siano affetti da un qualche tipo di epilessia in fase attiva. La malattia interessa in Italia circa 500mila persone, con oltre 30mila nuovi casi diagnosticati ogni anno. L'edizione 2020 della giornata internazionale dell'epilessia ha richiamato anche quest'anno l'attenzione su questa malattia neurologica che si esprime in diverse forme, per la maggior parte compatibili con una vita assolutamente normale.

In Sardegna sono circa 12mila i soggetti affetti da epilessia e di questi oltre il 50 per cento sono pazienti in età evolutiva. Il sintomo principale delle varie forme di epilessia è la crisi epilettica, un disturbo improvviso e transitorio che dipende da un'alterazione della funzionalità di un gruppo di cellule nervose che risultano, per varie ragioni, ipereccitabili. Le crisi epilettiche possono manifestarsi con sintomi diversi e variamente associati tra loro: sintomi motori, vegetativi, cognitivi, sensitivi, con o senza coinvolgimento della coscienza. La diagnosi di epilessia è di solito posta dopo almeno due crisi spontanee. L’elettroencefalogramma rappresenta lo strumento essenziale nel procedimento diagnostico della malattia. La registrazione video-Eeg con registrazione delle crisi epilettiche rappresenta l'indagine attualmente migliore per il corretto inquadramento del tipo di crisi e per la diagnosi differenziale con manifestazioni parossistiche non epilettiche.

«A Sassari vengono seguiti circa 2mila pazienti e si registrano due nuove diagnosi a settimana». A dirlo è Susanna Casellato, referente del Centro per la diagnosi e cura dell'epilessia in età evolutiva. Il centro è accreditato dalla Lega italiana per la lotta contro l'epilessia (Lice) ed è situato nell'unità operativa complessa di Neuropsichiatria infantile dell'Aou di Sassari diretta dal professor Stefano Sotgiu.

«Predisposizione genetica, sofferenza nel periodo pre e perinatale, malformazioni della corteccia cerebrale, infezioni, traumi, tumori, ictus – afferma la professionista - costituiscono le cause più frequenti nella comparsa di una epilessia». È necessario porre una diagnosi precisa perché si possa scegliere la cura più adeguata e, pertanto, è consigliabile che l'utente si rivolga a centri e laboratori specialistici.

Alla giornata internazionale promossa dalla Lice ha partecipato anche l'unità operativa complessa della Clinica Neurologica, diretta dal professor Gian Pietro Sechi, che si occupa della diagnosi e cura di epilessia negli adulti. «Di fatto la nostra unità operativa – afferma il professore – rappresenta il principale centro di riferimento per la diagnosi e cura delle epilessie dell'adulto nel Nord Sardegna, e accoglie oltre mille pazienti l'anno, con un'elevata percentuale di nuove diagnosi di epilessia».
L'unità operativa di clinica Neurologica dell'Aou di Sassari è stata la prima struttura sanitaria in Sardegna, negli anni Settanta, ad attivare un centro sociale per lo studio, prevenzione e terapia dell’epilessia. A guidarlo, all'epoca era il professor Mirko Carreras. L'attività del centro garantisce un'offerta assistenziale e attività di ricerca scientifica in ambito epilettologico.
«L’epilessia – afferma il direttore della Neurologia Gian Pietro Sechi – continua a essere un disturbo ancora misconosciuto per molti e non di rado le persone affette risultano vittime di pregiudizi e discriminazioni sociali, con la possibilità di diagnosi mancata o ritardata nel tempo».