Il Pronto soccorso durante la pandemia

Allestimento tende nel piazzale Pronto soccorso


In occasione della Giornata internazionale della Medicina d'emergenza-urgenza Mario Oppes ha ricordato il ruolo svolto dalla struttura.


Sassari 2 giugno 2021 – Da inizio pandemia ha ricoverato oltre 800 pazienti Covid-19 positivi che sono passati per il Pronto soccorso. A questi se ne devono aggiungere molti altri positivi che, arrivati alla struttura al piano terra del Santissima Annunziata, sono stati dimessi a domicilio. Nei giorni scorsi, in occasione della Giornata internazionale della Medicina d'emergenza-urgenza, il direttore del Pronto soccorso, Mario Oppes, ha ricordato il ruolo fondamentale svolto dalla struttura da lui diretta in occasione della pandemia da Covid-19 e che non si è ancora conclusa.

«Il Pronto soccorso – ha detto – ha affrontato, anche nella nostra città, momenti molti difficili che hanno coinvolto tutto il personale medico, infermieristico e di supporto in un impegno straordinario, che non ha riscontro nella storia recente. La sproporzione tra i bisogni da soddisfare e le risorse disponibili è risultata evidente e sono state messe a dura prova le capacità di risposta».

In Pronto soccorso, al calo degli accessi per le patologie ordinarie ha fatto seguito un aumento degli ingressi di pazienti Covid+.

Il massimo calo degli accessi nel 2020 è stato registrato tra marzo e aprile, con una media giornaliera di accesso di 50 pazienti. In autunno, invece, il calo è stato significativo ma meno rilevante: a ottobre una media giornaliera di 88 pazienti, a novembre di 70 e a dicembre 77.

«In questi tre mesi – ha detto ancora Mario Oppes – abbiamo registrato un picco di pazienti positivi. Si sono raggiunti momenti in cui, contemporaneamente, erano presenti in Pronto soccorso 70 pazienti positivi. Attualmente la media giornaliera degli accessi per patologie ordinarie supera stabilmente le 100 unità: a maggio era di 110». Nella giornata di ieri – 1° giugno – è stato registrato un picco di accessi, questo in considerazione della progressiva centralizzazione delle numerose patologie da tutto il Nord Sardegna.

La Giornata internazionale della Medicina d'emergenza-urgenza, oltre a offrire l'occasione per ringraziare tutti gli operatori dell'emergenza-urgenza, ha permesso di portare l'attenzione sulla realtà in cui si svolge l'attività del Pronto soccorso. «È una delle colonne portanti della nostra Azienda – ha aggiunto il direttore sanitario Franco Bandiera – e per questo ringrazio tutto il personale sanitario che si è speso in questo difficile periodo. Le difficoltà non sono terminate, ora c'è un incremento delle patologie ordinarie, con pazienti che giungono da tutto il Nord dell'Isola. Il nostro compito sarà sempre quello di prendere in carico questi pazienti, nella convinzione che sia necessario un sempre più funzionale discorso di rete tra strutture ospedaliere e territorio».

Il Pronto soccorso, pur nella difficoltà di dare sempre risposte all'altezza delle attese dei cittadini, «non ha mai chiuso – ha precisato il direttore – ed è rimasto funzionante anche nei momenti di maggior afflusso, garantendo l'accoglienza di quanti vi hanno fatto ricorso. Una struttura che, al giorno d'oggi, necessita di interventi capaci di elevare il livello assistenziale di questo essenziale servizio», ha concluso Mario Oppes.