In aumento la sopravvivenza dei pazienti oncologici

Lo staff di Oncologia Medica
Grazie a nuovi farmaci e nuovi trattamenti antitumorali. L’esperienza dell’Oncologia dell’Aou di Sassari tra ricerca e sperimentazione

Sassari 16 agosto 2022 – Studio e utilizzo di nuovi farmaci e nuovi trattamenti antitumorali che aumentano la sopravvivenza dei pazienti oncologici e che stimolano il sistema immunitario. È quanto sta portando avanti la struttura complessa di Oncologia medica dell'Aou di Sassari diretta dal dottor Antonio Pazzola che, oltre all'attività assistenziale, si occupa di ricerca scientifica e sperimentazione clinica. E intanto, proprio questo tipo di attività ha portato la struttura a modificare nel tempo la propria organizzazione del lavoro, con un’amplificazione dell’attività negli ambulatori e nel day hospital.

I nuovi farmaci e i nuovi trattamenti hanno portato nel tempo a un aumento della prevalenza dei pazienti affetti da tumore metastatico per evidente maggiore sopravvivenza dei malati neoplastici che vivono più a lungo e meglio, nonostante la coesistenza del tumore.
«I risultati che otteniamo nel nostro Centro – afferma il dottor Antonio Pazzola – sono in linea con quanto descritto dai dati della letteratura internazionale. Osserviamo che i nuovi trattamenti aumentano la sopravvivenza dei pazienti oncologici. A esempio, alcuni farmaci diretti contro un preciso bersaglio molecolare bloccano specifiche mutazioni genomiche che guidano la crescita tumorale. La disattivazione di queste mutazioni ferma la crescita neoplastica. Ci sono, poi, farmaci che stimolano il sistema immunitario, cioè riattivano la risposta dei linfociti contro le cellule tumorali e bloccano la crescita».

Così, tra i trattamenti antitumorali apripista si segnala quello per il melanoma metastatico. «Si tratta di un tumore che dieci anni fa – prosegue l'oncologo – era considerato privo di cure. L'aspettativa di vita media per un melanoma metastatico era di soli 9 mesi dalla diagnosi. Oggi lo scenario si è completamente ribaltato e il melanoma può essere trasformato in una malattia cronica».
Il melanoma è diventata la seconda neoplasia più diffusa tra gli uomini intorno ai 50 anni e la terza tra le donne nella stessa fascia d’età. In Sardegna, sono annualmente riscontrate più di 250 nuove diagnosi di melanoma. Il Centro sassarese vede 130 nuovi casi all’anno.
Secondo i dati a disposizione della struttura di Oncologia medica, oltre il 50% dei pazienti è vivo a 5 anni dalla diagnosi con la combinazione di due farmaci: l'Ipilimumab e il Nivolumab. «Alcuni pazienti – aggiunge Pazzola – dopo solo 4 somministrazioni di Ipilimumab, sono liberi da malattia da oltre 10 anni».

La struttura, poi, è particolarmente attiva nei trattamenti dei pazienti con tumore polmonare metastatico. La fascia d’età più colpita è quella compresa tra i 65 e i 70 anni, mentre resta rara sotto i 40 anni. L’Oncologia sassarese registra 200 prime diagnosi all’anno e ne prende incarico annualmente circa 150. «Questa patologia presenta caratteristiche biologiche che risentono favorevolmente di terapie a bersaglio molecolare – afferma ancora Pazzola – o di combinazione immunochemioterapica. La loro sopravvivenza mediana si aggira complessivamente intorno ai 36 mesi, rispetto alla media antecedente che non superava i 14 mesi. Abbiamo una quota di lungo sopravviventi che sono ancora in terapia dopo 7-8 anni dalla diagnosi di malattia metastatica».

Ma la combinazione di particolari farmaci ha cambiato le prospettive di cura anche nel tumore del rene. E così oggi la sopravvivenza dei pazienti a 5 anni è passata dal 13 al 48 per cento.

Lo sviluppo della ricerca e della sperimentazione clinica ha portato così a modificare l'attività della struttura di Oncologia medica dell'Aou di Sassari. «Inevitabilmente – aggiunge Antonio Pazzola – assistiamo a una correlata amplificazione dei volumi di attività che impegnano la nostra unità operativa, soprattutto negli ambulatori e nel day hospital. Sono cresciuti gli accessi diurni per visite, terapie attive anti-cancro, cure di supporto e ancillari, terapie orali, terapie sottocute.
«Abbiamo registrato un aumento delle prestazioni del 30 per cento nel 2020 rispetto al 2019; del 60 per cento circa nel 2021 rispetto al 2020 e per fine 2022 è atteso un ulteriore aumento di circa il 36 per cento rispetto al 2021. Sono risultati che siamo riusciti a ottenere nonostante la pandemia da Sars-Cov2 che ormai impera da oltre 2 anni», conclude.