«La Clinica oculistica ha sempre garantito gli interventi urgenti»

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Precisazioni del direttore della Clinica oculistica, del direttore di Anestesia e Rianimazione e della direzione aziendale dell’Aou di Sassari a un articolo apparso sul quotidiano locale

Sassari 13 marzo 2023 – «L'Unità operativa di Oculistica non ha mai negato un intervento chirurgico urgente a chiunque ne avesse bisogno e leggo oggi con stupore quanto riportato dal quotidiano locale e di cui si parla in un’interrogazione regionale. Ogni giorno ci impegniamo alacremente e anche durante le fasi più critiche del periodo pandemico, abbiamo sempre garantito e affrontato le urgenze oculistiche», ha dichiarato il professor Antonio Pinna, direttore della Clinica oculistica dell’Aou di Sassari.

La struttura di viale San Pietro è un polo di eccellenza per tutto il territorio del nord Sardegna. «La Clinica oculistica dell’Aou di Sassari – afferma la direzione aziendale - è un fondamentale centro di riferimento sia per le attività di tipo ambulatoriale sia per quelle di tipo chirurgico». E a dimostrarlo sono i numeri. Per quanto riguarda l’attività chirurgica gli interventi di cataratta nel 2021 sono stati 1022, mentre nel 2022 sono stati 1198. Gli interventi chirurgici più complessi (come la chirurgia vitreoretinica, il trapianto endoteliale, gli innesti di membrana amniotica) sono stati 490 nel 2021 e 497 nel 2022; le iniezioni intravitreali 2997 nel 2021 e 3622 nel 2022.

«Durante il 2020 annus horribilis per il Covid – sottolinea il professor Pinna - non abbiamo mai interrotto l'attività chirurgica per le urgenze che sono state 350 e, per quanto riguarda le iniezioni intravitreali, ne abbiamo eseguito 2093».

La Clinica oculistica inoltre è un centro di riferimento regionale per la chirurgia vitreoretinica e anche un centro di eccellenza nazionale per la gestione delle maculopatie (senile, diabetica, conseguente ad occlusioni venose, miopica). Le maculopatie sono patologie che portano a cecità irreversibile se non prontamente trattate e la terapia consiste nell'iniezione di farmaci intravitreali che devono essere eseguiti in sala operatoria o in ambulatorio chirurgico.

«Negli ultimi tre anni, grazie all’utilizzo della sala “Delogu”, è stato possibile salvare la vista a centinaia di pazienti, preservando contemporaneamente la disponibilità della sala del blocco operatorio per gli interventi più complessi - ha proseguito il professor Pinna - Mi preme sottolineare che le maculopatie non sono patologie di serie B, meno importanti e con meno dignità rispetto al distacco di retina, alla cataratta o al trapianto di cornea»

«L'utilizzo della sala del blocco operatorio è stato sempre coerente e funzionale con l'attività delle altre unità operative – ha proseguito il professor Pinna - La programmazione dell'attività in sala è funzionale alla gravità del quadro clinico».

«Il lavoro dell’Oculistica ha da sempre ricoperto una funzione fondamentale di risposta alle richieste dell’utenza. Per tale motivo il ruolo del servizio di Anestesia è sempre stato improntato alla massima collaborazione con i colleghi oculisti – ha dichiarato il professor Pierpaolo Terragni, direttore di Anestesia e Rianimazione - e alla continua ricerca di soluzioni atte a migliorare le condizioni di sicurezza nel trattamento dei pazienti sottoposti a chirurgia oculistica specialistica».

E’ in relazione a questa funzione che in questi ultimi anni si è potuta implementare l’assistenza anestesiologica presso il blocco operatorio «per gli interventi sia in “anestesia generale” con un anestesista specialista, che quelli gestiti in “autonomia” (in anestesia locale) dallo stesso specialista oculista – ha sottolineato il professor Terragni - offrendo in questo caso una presenza fissa in sala operatoria costante nel tempo (medico in formazione specialistica) e un “anestesista anziano” a titolo di tutor e supervisore delle attività svolte in sala operatoria».

Le attività svolte presso l’ambulatorio di oculistica, diversamente da quelle in sala operatoria, avvengono nel pieno rispetto della destinazione d’uso della struttura che a tutt’oggi è una figura accreditata come ambulatorio di primo livello. È in virtù delle condizioni operative ambulatoriali e di sicurezza che la struttura non contempla la presenza dell’anestesista. Per alzare i livelli di sicurezza «il servizio di Anestesia ha sempre offerto una guardia per l’emergenza ospedaliera pronta a intervenire su richiesta degli operatori stessi», ha concluso il professor Terragni.