Giornata mondiale contro le cardiopatie congenite

Un elettrocardiogramma
Dalla prevenzione alle nuove frontiere della cura, intervista con la dottoressa Maria Chiara Culeddu

Sassari 14 febbraio 2024 - Il 14 febbraio è una data significativa che va oltre la celebrazione del giorno di San Valentino: è la Giornata mondiale contro le cardiopatie congenite, un'importante occasione per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza della prevenzione, diagnosi precoce e trattamento di queste patologie.

In quest'ottica, abbiamo intervistato la dottoressa Maria Chiara Culeddu, direttrice della struttura di Cardiologia pediatrica e delle cardiopatie congenite dell'Aou di Sassari

In merito all'importanza della Giornata mondiale contro le cardiopatie congenite, la dottoressa Culeddu sottolinea: "Questa giornata è un'opportunità fondamentale per promuovere la consapevolezza e la ricerca su queste malattie congenite che colpiscono un numero significativo di bambini in tutto il mondo". E aggiunge: "È un momento per riflettere sulle sfide che i pazienti e le loro famiglie affrontano quotidianamente e per rafforzare gli sforzi nel migliorare la diagnosi precoce e le opzioni terapeutiche disponibili".

Di seguito l'intervista che potete leggere integralmente o ascoltare sul canale YouTube aziendale.

- Come si possono affrontare le sfide legate alla diagnosi precoce e al trattamento delle cardiopatie congenite, e quali iniziative è importante mettere in atto per sensibilizzare la comunità su questo importante problema di salute?

È fondamentale sensibilizzare le donne e le coppie che intendono intraprendere una gravidanza riguardo la problematica delle cardiopatie congenite. Quindi è fondamentale una corretta informazione, al fine di attuare un adeguato percorso di prevenzione, diagnosi e cura che siano mirati a queste problematiche, a queste patologie.

Quindi sappiamo che la genesi delle cardiopatie congenite è multifattoriale. Quindi sono causate da vari fattori che non possono essere modificabili come quelli familiari e genetici ma anche da fattori esterni, quali ambientali, tossici. Su questi noi possiamo intervenire. Per cui le misure preventive che noi possiamo mettere in atto per ridurre il rischio di sviluppare malformazioni congenite sono, per esempio, il suggerimento di implementare e supplementare la dieta con acido folico, per esempio, da intraprendere nei primi tre mesi precedenti il concepimento.

Pure l'adozione, questo è sempre valido, di un adeguato e sano stile di vita, quindi evitando l'esposizione a fumo, ad alcol, a farmaci. Per tutta la durata della gravidanza. Ancora raccomandiamo la vaccinazione nei confronti delle malattie infettive a più alto rischio teratogeno come la rosolia e varicella. Un altro aspetto importante è che quando vi è una diagnosi prenatale di cardiopatia congenita complessa che può avere carattere di emergenza alla nascita è fondamentale pianificare il parto in un centro di terzo livello che possieda quindi una cardiologia pediatrica e una cardiochirurgia pediatrica e una terapia intensiva cardiologica pediatrica, in quanto il neonato può avere necessità di interventi terapeutici tempestivi nei primi giorni, se non nelle prime ore di vita.


_______________________________________________________________________________

ASCOLTA L'INTERVISTA CON LA DOTTORESSA MARIA CHIARA CULEDDU (PARTE 1)
_______________________________________________________________________________


- Quali sono gli obiettivi principali nel trattamento e nella gestione delle cardiopatie congenite in età pediatrica?

Il principale obiettivo nel trattamento delle cardiopatie congenite è, sicuramente, quello di ricreare una normalità anatomica e funzionale cardiaca e in modo proprio da ripristinare una normale funzione cardiaca, permettendo quindi al paziente di ritornare a un normale stile di vita e quindi a una buona qualità di vita. Ad oggi tutto questo è possibile grazie agli enormi progressi che si sono compiuti nell'ambito della cardiologia e cardiochirurgia pediatrica negli ultimi decenni. Sicuramente, un ulteriore obiettivo e soprattutto una sfida futura sarà quella di seguire i cardiopatici congeniti nel tempo in ogni fase della crescita e dello sviluppo, in particolare in quella che viene definita fase di transizione dall'età pediatrica all'età adulta, adolescenziale e adulta. Questo mediante una presa in carico che sia multidisciplinare, per affrontare gli aspetti non solo inerenti la patologia cardiaca in sé ma anche, e soprattutto, le problematiche extra cardiache con gli aspetti psicosociali, la contraccezione, la gravidanza, l'attività sportiva e comunque, più in generale, le patologie dell'età adulta.

_______________________________________________________________________________

ASCOLTA L'INTERVISTA CON LA DOTTORESSA MARIA CHIARA CULEDDU (PARTE 2)
_______________________________________________________________________________


- Quali innovazioni o progressi recenti nel campo della Cardiologia pediatrica stanno contribuendo a migliorare le cure e l'assistenza per i pazienti affetti da cardiopatie congenite?

Negli ultimi decenni si sono compiuti enormi progressi in tutti gli ambiti della cardiologia pediatrica nell'ambito diagnostico e terapeutico. In ambito diagnostico l'applicazione di tecnologie di imaging tridimensionale sia per quanto riguarda l'ecocardiografia, la risonanza magnetica, la Tac, permettono oggi un approccio ancora più dettagliato al paziente con cardiopatia congenita. Inoltre, grazie all'integrazione tra bioingegneria e medicina, sono disponibili tecnologie di avanguardia, come la simulazione computazionale, la realtà aumentata, gli ologrammi, i modelli 3D che permettono di pianificare in maniera estremamente dettagliata e sempre più personalizzata per il singolo paziente gli interventi cardiochirurgici correttivi.

Novità per quanto riguarda il trattamento sicuramente in ambito della cardiologia interventistica rappresentano l'utilizzo di device sempre più conformi all'anatomia cardiaca e di bio-protesi auto-espandibili che vengono inserite nelle cavità cardiache, nelle camere cardiache attraverso un approccio mininvasivo. Risparmiando quindi al paziente l'intervento a cuore aperto con i notevoli vantaggi che ne derivano in termini di impatto, anche psicologico, per questi pazienti. Nell'ambito della cardiologia fetale novità riguardano la possibilità di modificare la progressione già nel feto di cardiopatie congenite estremamente gravi come il cuore sinistro ipoplasico, attuando delle misure terapeutiche già in utero oppure nel trattamento, per esempio, dei disturbi della conduzione atrioventricolare come nei blocchi atrioventricolari completi a genesi autoimmune con la possibilità di dare una cura farmacologica durante la gravidanza alla mamma.